L’ex batterista dei Dream Theater (Mike Portnoy) ha voluto mettere i punti sulle “i” e ha fatto chiarezza riguardo l’uscita dal gruppo statunitense. Ha dichiarato ai microfoni di Loudwire: «Bene, di certo c’è che ho lasciato la band. Ma i 5 anni di pausa non corrispondono al vero. Come potremmo definire questa cosa? Non un pettegolezzo, ma un mito… Una leggenda metropolitana. I 5 anni di pausa sono una leggenda metropolitana. Non li ho mai chiesti. Volevo solo una piccola interruzione, perché erano 25 anni che “Boom! Boom! Boom”, non c’erano pause. Scrivevamo – registravamo – andavamo in tour, Scrivevamo – registravamo – andavamo in tour ed ero stremato. Questo non significava che volessi fermarmi dal comporre musica. Uno dei più grossi equivoci è stato – dopo che ho lasciato i Dream Theater – quello relativo ai 5 side project che ho attivato dalla mia uscita. Tutti hanno pensato “Ma come? Pensavamo che volessi fare una pausa”. Ed era così, ma non volevo smettere di comporre. Volevo solo prendermi una pausa dai Dream Theater. Erano 25 anni che non facevo una pausa ed ero praticamente bollito. Avevo bisogno di altre persone e di altri progetti musicali nella mia vita. Ma i 5 anni di stop… Ho suggerito una pausa di qualche tempo, che in qualche modo è stata interpretata come di 5 anni… Che coincidenza vuole scadano adesso. Vorrebbe dire che sarebbe durata fino a questo momento, se fosse stata una pausa di 5 anni».
Un’altra domanda a bruciapelo è stata riguardante il ritorno ai Dream Theater ma la richiesta è stata rifiutata dall’avvocato della Band: «Posso passare? E’ possibile passare a un’altra domanda? Rispondo dicendo che una volta che sono uscito dal gruppo, c’erano una montagna di cavilli legali e tecnici per cui, dal mio punto di vista, stavo cercando di mantenere i buoni rapporti e di fare in modo che tutto andasse liscio. In quel momento, i ragazzi mi parlavano con il filtro dei loro legali. Ma quando una relazione che dura da 25 anni giunge alla fine, ovviamente è molto profonda non solo a livello personale ed emotivo, ma anche sul piano legale. E’ stato un periodo duro e, fortunatamente, siamo passati oltre. Non auguro a nessun musicista di passare da questo tipo di situazioni. E’ dura». (Fonte www.underradiorock.com)
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